Pandemic Fatigue

a cura del Dott. Ing. (lo zio) Salvatore Tringali

Cos’è lo stress da pandemia

Siamo alle prese con un secondo lockdown e, dopo un’estate meno restrittiva, il paese si ritrova a dover affrontare nuove chiusure e pesanti limitazioni. L’organismo e la mente reagiscono all’emergenza faticosamente e, spesso, con grande senso di smarrimento. Una condizione fisica e psicologica che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha codificato come “Pandemic Fatigue”, stress da pandemia, una vera e propria sindrome comportamentale causata dall’emergenza, che si manifesta con forte stress emotivostanchezza e paura, tutti sintomi che accompagnano anche la cosiddetta nebbia cognitiva post Coronavirus, sviluppata da chi è guarito dall’infezione. 

Più le notizie che arrivano dai media sono preoccupanti e la percezione che l’emergenza perduri a lungo si intensifica, più lo stress da pandemia aumenta. È fondamentale fare tesoro delle strategie messe in atto durante i periodi di quarantena già vissuti e non esporsi eccessivamente alle notizie negative: informarsi è doveroso, ma senza ossessione. La Pandemic Fatigue, ossia lo stress da pandemia, non è da confondere con la post Covid fatigue”, cioè quello stato di indolenzimento, stanchezza cronica e smarrimento che colpisce chi ha avuto la malattia.

Quando lo stress da pandemia diventa cronico

Il primo lockdown aveva costretto la popolazione a rivoluzionare la propria vita lavorativa, sociale, affettiva. Ciascuno è stato chiamato a notevoli sforzi, ma con la speranza di vedere “la luce in fondo al tunnel”: una sorta di meta da raggiungere per potersi riappropriare della propria quotidianità.

Ora che le limitazioni e le chiusure sono state di nuovo imposte come unico mezzo per contrastare la pandemia da Covid-19, lo stress torna ad acutizzarsi, più intenso di prima. Questa altalena di decreti e norme restrittive, che cambiano di continuo, genera smarrimento confusione. Le persone più fragili faticano a tenere il passo, soprattutto emotivo, e subiscono gli effetti psicosociali causati dalla pandemia.

Si comincia a pensare che tutto sia inutile, che venga meno la libertà personale, che il contenimento dei contagi impedisca la relazione fra persone, famigliari e amici. Quando non si conosce la fine di una situazione che genera ansia e paura, infatti, lo stress prende il sopravvento. È uno stato d’animo più che normale, causato dal futuro incerto, dagli effetti della quarantena già sperimentata che, per alcuni, è stata traumatica.

Ciò che si è già vissuto in precedenza può costituire un fardello deleterio: la perdita del proprio senso di sicurezza, di un lavoro, delle abitudini e, nei casi più delicati, dell’integrità fisica e psichica o magari di un proprio caro. Il rischio, in questo caso, è che il problema diventi parte della vita di tutti i giorni, qualcosa con il quale orami ci si deve abituare a convivere: lo stress da pandemia, dunque, può diventare cronico

I sintomi della Pandemic Fatigue

  • Ansia
  • Agitazione
  • Sbalzi di umore
  • Rabbia
  • Tristezza
  • Irrequietezza
  • Voglia di libertà
  • Rifiuto delle norme imposte
  • Rassegnazione
  • Passività agli eventi
  • Negazione del problema.

 I sintomi appena descritti sono quelli più comuni della Pandemic Fatigue: possono variare da persona a persona e possono essere più o meno intensi a seconda delle circostanze. In ogni caso, si tratta di stati d’animo che provocano l’insorgere di disturbi, di lieve o grande entità in base ai casi, quali: tachicardia, insonnia, capogiri, crisi ipertensive, perdita dell’appetito o, al contrario, aumento di peso, caduta dei capelli, coliti.

Come combattere lo stress da pandemia

Una volta identificato il problema, ossia che lo stato di ansia è provocato dalla situazione di emergenza che ci si trova ancora una volta ad affrontare, è utile correre ai ripari. Tenere sotto controllo lo stress da pandemia è possibile. Prima di tutto è fondamentale accettare il fatto che si possa essere stanchi, spossati e demotivati. È una risposta normale dell’organismo e della mente, che come autodifesa si settano in uno stato cronico di stress.

Prima che questa condizione cronica faccia insorgere disturbi legati all’ansia, comportando anche un abbassamento delle difese immunitarie, meglio accettare la situazione e studiare una strategia di evasione, tra le mura domestiche, puntando al rilassamento. Stilare un piano di attività settimanali da fare in casa può aiutare.

Qualche esempio?

Individuare una sessione di fitness da seguire con il tutorial online, come le sessioni serali di Crossfit su zoom o fare del Home training.

In alternativa praticare yoga, pilates o meditazione oppure scegliere film o serie tv che consentono di staccare la spina, meglio ancora leggere un bel libro.

Anche coltivare le passioni un tempo relegate a qualche sporadico pomeriggio può aiutare: giardinaggio, cucina, bricolage, pittura, scrittura creativa sono tutte attività che, anche se per qualche ora al giorno, consentono di non rimanere appesi a notizie tutt’altro che confortanti. Il lavoro, svolto tra le quattro mura domestiche, non deve diventare la parte preponderante della vita nei momenti di lockdown, altrimenti la sindrome da stress da pandemia non farebbe altro che peggiorare per il carico da sostenere.

Fare brevi passeggiate attorno a casa, nella natura, in solitaria (come consentito dai decreti) può aiutare a liberare la mente dalla negatività diffusa. Ciò non significa non informarsi, ma limitarsi alle notizie sufficienti a far comprendere i fatti, senza estremizzare. Quando lo stress da pandemia si manifesta con forti sintomi è necessario comunque non sottovalutare il problema e consultare il proprio medico. 

Articolo rivisitato dall’originale disponibile su : My-personaltrainer.it

Photo by: Men’s Journal

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