Il CrossFit e il cardiofrequenzimetro, monitoraggio mediante l’uso di tecnologia indossabile

A conclusione di un percorso di studi iniziato con il conseguimento della laurea triennale in Scienze Motorie, il nostro Francesco ha da poco completato la specialistica in Management dello Sport, completando così l’iter formativo con il quale ha conseguito la laurea Magistrale.

Riportiamo in questo articolo l’approfondimento che Francesco è riuscito a fare in merito allo studio della supercompensazione, e su come essa si manifesta all’interno dei workout tipici della disciplina del CrossFit.

Partendo dallo studio iniziale, in questo elaborato il monitoraggio è stato effettuato anche su un’atleta di genere femminile, ovvero sulla moglie, la nostra Eleonora.

Oltre a paragonare i due risultati, con lo scopo di studiare come il cuore si comporta sottoposto a due tipici Benchmark e quando si manifesti il principio della supercompensazione, all’interno dell’elaborato vengono esposti alcuni capitoli che intendono descrivere i principi fondamentali che stanno alla base del movimento e del funzionamento dell’organismo in preparazione della prestazione sportiva; infatti, nel secondo capitolo vengono descritte le due diverse tipologie di dispendio energetico che l’organismo subisce durante lo svolgimento di attività fisica di breve, media o lunga durata, ovvero il metabolismo Aerobico ed Anaerobico.

La descrizione dei fondamentali e delle varie tecniche di allenamento, hanno portato inevitabilmente alla descrizione del principio del “Sovrallenamento”, il quale spesso interessa un gran numero di atleti che gestiscono male le tempistiche di allenamento e di recupero, esagerando con l’intensità ed il volume delle sessioni, condizione che spesso porta il soggetto ad una condizione di “Overreaching” (se di breve periodo) o di “Overtraning” (se di lungo periodo).

Infine, Francesco ha aggiunto un capitolo per descrivere l’analisi della prestazione sportiva detta “performance analysis”, ovvero un’attività di monitoraggio dell’attività strettamente correlata all’uso del cardiofrequenzimetro, che utilizza la tecnologia video e di rilevazione dell’attività, per analizzare i parametri osservabili e le azioni compiute durante la prestazione sportiva competitiva.

TEST 1: WORKOUT “BENCHMARK” DI RIFERIMENTO “NICOLE”TEST 2: WORKOUT “BENCHMARK” DI RIFERIMENTO “FRAN”
AMRAP 20’
400m Run
Max Rep Pull Ups
FOR TIME
21 – 15 – 9 Thruster Pull Ups

Paragonando i due test svolti dagli atleti, si può dedurre che il giusto metodo di allenamento da effettuare, con l’intento di stimolare la supercompensazione, è sicuramente quello ad intervalli di alta intensità seguito da brevi pause, utilizzando carichi equilibrati per le capacità dell’atleta in fase di programmazione.

Per lo svolgimento del “TEST 1”, come descritto precedentemente, gli atleti sono stati in grado di adattare il loro livello di fitness all’esercizio richiesto, raggiungendo quell’adattamento per il quale si è in grado di sopportare lo stesso carico di lavoro con minor dispendio energetico e quindi migliorare la propria funzionalità in relazione alla prestazione.

Proprio per questo principio, la capacità di adattamento alla fatica sviluppata con l’allenamento ha consentito all’atleta “A” di effettuare tutte le ripetizioni previste nel “TEST 2” in meno di 3 minuti e all’atleta “B” di concludere in poco più di 4 minuti.

La continua ricerca dello stimolo della supercompensazione in allenamento mediante l’utilizzo di tecniche e carichi diversi è dunque il giusto metodo per cercare di migliorare la propria performance. Le continue modificazioni agli stimoli di natura fisiologica stabiliti nel tempo, infatti, garantiscono lo sviluppo della performance e le modificazioni morfo-funzionali che determineranno il miglioramento prestativo.

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